1.200.000 PASSI

Approda ad Amelia lo spettacolo ispirato ai viaggi dello scrittore Paolo Rumiz, 1.200.000 passi. In viaggio con Paolo Rumiz, di e con Alessandro Scillitani: un documentario antologico, un diario di racconti a passo lento che parte dall’abbandono delle montagne di Aspromonte, passando per il grande fiume Po, per arrivare ai Balcani e tornare in Europa in barca a vela o sull’Egeo.

Le immagini saranno accompagnate dalla voce narrante e dalla colonna sonora di Alessandro Scillitani (presente in Sala) e la sua band … evento speciale da non perdere!!!

IL PROGRAMMA

Amelia (TR)

(P.zza Augusto Vera, 10)

di e con Alessandro Scillitani

Con un video saluto di Paolo Rumiz

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Alessandro Scillitani, regista, cantante e voce narrante.

Ha realizzato molti documentari (La Repubblica, Rai, Sky, RSI), di cui ha composto anche le musiche, tra cui L’Albero tra le Trincee (2013), Paolo Rumiz racconta la Grande Guerra (2014), Leopardi il poeta infinito (2014), Il Cammino dell’Appia Antica (2015), Ritorno sui Monti Naviganti (2017), Alla Ricerca di Europa (2019), Einstein parla italiano (2021), Il Cammino della Postumia (2022), Il filo perduto (2025), La ragazza di via Panisperna (2025), Figli di tutti figli di nessuno (2025).

NOTE

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Paolo Rumiz – Frasi

“Difficile diventare adulti se non si fa un viaggio da soli. È un modo per superare la paura dell’altro e anche di sé stessi, in cui ci si trova a fronteggiare la nostalgia, si arriva alla riscoperta delle radici. Finché non fai un viaggio da solo non impari a rapportarti con gli altri”.

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“La parola detta viene prima, molto prima della parola scritta. Ha un ritmo che si sposa con l’andatura dell’uomo, che è un animale nomade imprigionato dalla modernità.”

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“Se la fatica restasse sempre nella mente e nei muscoli, nessuno la accetterebbe. Ma se la guardi come passaggio necessario alla rigenerazione, allora diventa una cosa divina.”

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“I luoghi puoi capirli solamente se ci dormi e se cerchi di captare la voce che rilasciano col buio.”

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“Chi cammina subisce metamorfosi di cui egli stesso si stupisce. Il primo giorno è sbilenco, sgraziato. Il secondo sputa veleni e comincia a fantasticare. Il terzo pulisce e riordina gli scaffali della mente. Il quarto tutte le sue funzioni vitali sono tarate a meraviglia e il suo passo si fa maestoso come quello di Mosè.”

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