L’attacco alla sanità pubblica in un documentario indipendente
Certe volte è più facile aprire un ospedale a Kabul. Gino Strada
C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando (2022), il documentario che racconta le tragiche conseguenze di un Piano di rientro che ha messo ko gli ospedali nel sud Italia, arriva ad Amelia, in prima visione e alla presenza del regista Federico Greco.
La pellicola indipendente dei registi di PIIGS (2017), che sta sbancando al botteghino, accende il dibattito. Sanità pubblica, democrazia reale, uguaglianza, dignità delle persone: cosa ci manca per tornare a dare una casa a queste utopie?
Più che continuare a denunciare dal nostro pulpito le storture del reale – sembra dirci questo film – non sarebbe meglio cominciare a difenderlo, a partire dalle forze di cui già disponiamo? Dopo aver smascherato la cattiveria delle classi dominanti, non è forse venuta l’ora di interrogarci e capire, sin da subito, come mobilitare efficacemente la nostra capacità di opporci, organizzarci e reagire?
È questa la via che C’era una volta in Italia sembra mostrarci: dobbiamo ritornare ad occuparci del reale, e dobbiamo farlo a modo nostro, machiavellicamente, con l’intelligenza di Pulcinella, seguendo le nostre idee ma senza frustrazioni ideologiche e, soprattutto, senza eroismi. Perché se a Cariati, poco più di dieci persone sono riuscite, quantomeno, a strappare alla politica la promessa di una riapertura, significa che la partita è tutt’altro che conclusa, e sta a noi giocarcela sino in fondo, fino all’ultimo respiro.
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IL PROGRAMMA
AMELIA (TR)
Sala comunale F. BOCCARINI
(Piazza Augusto Vera, 10)
Sabato 25 marzo – ore 18.00
In prima visione
C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA
GIACARTA STA ARRIVANDO
Regia di Federico Greco, Mirko Melchiorre
Italia, 2022, 102’
Sarà presente il regista Federico Greco
Durante la serata collegamento con Mimmo Formaro, ass. Le Lampare Basso Jonio Cosentino di Cariati
Cariati, uno sperduto paesino della Calabria affacciato sullo Jonio.
La sanità pubblica è ridotta al lumicino da decenni di tagli al bilancio e privatizzazioni. Con il Piano di rientro è stato chiuso anche l’ultimo ospedale della zona: uno dei 18 ospedali cancellati nel giro di una notte in tutta la Calabria.
Un manipolo di ribelli di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l’ospedale con l’obiettivo di ottenerne la riapertura. Nel frattempo alcuni dei più importanti intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali ci svelano le vere responsabilità locali e globali dell’attacco alla salute pubblica, e sostengono la lotta di Cariati.
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Entrata con tessera OV 2023 e sottoscrizione
“Nel pieno della pandemia riflettevamo su come (e se) quello che veniva considerato dall’OMS il secondo sistema sanitario nazionale del mondo stesse reggendo la spallata della pandemia.
Approfondendo, ci siamo resi conto che la vera spallata alla sanità pubblica è stata data dalla politica, trasversalmente, nei decenni precedenti. Intervistando e parlando per due anni con esperti di rilievo internazionale, dalla Svizzera agli Stati Uniti, dall’Italia alla Francia, abbiamo capito che definanziamento, austerità, tagli, privatizzazioni, globalizzazione e neoliberismo sono legati tra loro a doppio nodo.
Senza precise scelte politiche, figlie di interessi economici sovranazionali, i primi non avrebbero avuto luogo. Sono stati chiusi ospedali (173), tagliati posti letto ordinari e di terapia intensiva, è stato bloccato il turnover dei medici e sono stati precarizzati infermieri e personale vario. Questo ci ha impedito di salvare decine di migliaia di persone negli anni del covid, e infinitamente di più prima. Gli studi più autorevoli affermano infatti che a ogni taglio di risorse alla sanità pubblica corrispondono – direttamente – innumerevoli morti.
Ma C’era una volta in Italia è anche il racconto epico di una ribellione, una storia di resistenza: un manipolo di cittadini di Cariati, un paese sullo Jonio calabrese, ha occupato per un anno e mezzo l’ospedale pubblico per ottenerne la riapertura. Lì, come sempre più anche altrove, c’è gente che muore nelle ambulanze per mancanza di medici. Quando la trovano, un’ambulanza.” Federico Greco, Mirko Melchiorre
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