Venezia, si gira!

Luci sulla città: storie di cinema a Venezia

Venezia! Esiste una città più ammirata, più celebrata, più cantata dai poeti, più desiderata dagli innamorati, più visitata e più illustre? Venezia! Esiste un nome nelle lingue umane che abbia fatto sognare più di questo? 

(Guy de Maupassant)

Un rapporto molto particolare, quello tra Venezia e il cinema. Se le altre grandi città “cinematografiche” costituiscono quasi sempre la tela di fondo su cui si muove l’azione, Venezia è, per sua natura, una co-protagonista del film, un personaggio che risalta nel tessuto della storia, un’ambientazione che non può mai essere casuale.

Il fascino di Venezia, dunque, è da sempre legato al mondo del cinema, dall’omonimo Festival che, ogni fine estate, si svolge in laguna, ai tantissimi film girati in città.

Molte pellicole storiche, infatti, sono ambientate in questa che è una delle città più affascinanti, e perché no, misteriose del mondo.

Con i suoi canali, i palazzi e la caratteristica architettura, la laguna è stata da sempre uno dei luoghi preferiti dai registi che l’hanno scelta come set principale, o anche solo per girare alcune scene, per molti dei loro film più importanti.

Ecco quindi una piccola selezione delle pellicole a nostro avviso più belle che hanno reso Venezia capitale indiscussa del cinema mondiale.

Iniziativa pensata in occasione di:

Venezia – Mostra fotografica di Donatella Bonanni, Attilio Faroppa Audrino e Angelika Leik 20.10.2018 – 25.11.2018 c/o Il Granaio – Via della Repubblica 65 – Amelia (TR)

IL PROGRAMMA

Amelia (TR)

Sala comunale F. Boccarini

P.zza Augusto Vera, 10

Venerdì 16 novembre – ore 21.00

ANONIMO VENEZIANO

Regia di Enrico Maria Salerno

Con Florinda Bolkan, Tony Musante, Toti Dal Monte, Brizio Montinaro, Giuseppe Bella

durata 84 min. – Italia 1970

PRESENTAZIONE A CURA DI GIUSEPPE NOVELLI, ESPERTO DI STORIA E TECNICA DELLA FOTOGRAFIA

È il primo film diretto da Enrico Maria Salerno e fu uno dei più grandi successi del cinema italiano di quegli anni. Scritto e sceneggiato dallo stesso Salerno (alla sceneggiatura collaborò anche Giuseppe Berto),  Venezia è qui fotografata splendidamente da Marcello Gatti.

Un musicista della Fenice, affetto da un male incurabile, rivede la moglie da cui è separato e che nel frattempo si è legata a un altro uomo. La donna si accorge di essere ancora innamorata del marito che prima di morire riuscirà a dirigere un concerto, cosa che per anni non era mai riuscito a realizzare.

“Una meditazione sulla morte e sulla vita: difficili entrambe, dure, dolorose. Con lo sfondo di una città, Venezia, che, se non è morta, sembra morente e può benissimo venire assunta a simbolo di una simile meditazione”. Gian Luigi Rondi, Il Tempo

1971 – David di Donatello: Migliore attrice protagonista a Florinda Bolkan; David Speciale a Enrico Maria Salerno. 1971 – Nastro d’argento: Migliore fotografia a colori a Marcello Gatti; Miglior colonna sonora a Stelvio Cipriani.

Sarà andato tutto a rotoli, ma nessuno ha mai fatto l’amore come noi dueTony Musante a Florinda Bolkan

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Sabato 17 novembre – ore 21.00

DON’T LOOK NOW

Regia di Nicolas Roeg

 Con Clelia Matania, Donald Sutherland, Julie Christie, Massimo Serato, Leopoldo Trieste, Sergio Serafini

Gran Bretagna, Italia, 1973, durata 110 min. – v.o.sott.it.

Presentazione a cura di Attilio Faroppa Audrino, scrittore

Dopo la morte della figlioletta, il restauratore John Baxter e la moglie Laura sentono il bisogno di cambiare aria e si trasferiscono a Venezia: qui una veggente cieca entra in contatto con lo spirito della figlia e avverte la coppia con presagi di futuri fatti di sangue… destinati a verificarsi.

Thriller drammatico per un Roeg ispirato, che muove gli attori con una certa maestria e ricostruisce le atmosfere cupe e sensuali di una Venezia voluttuosa. La costruzione – tra flashback, sogni e premonizioni – è intricata, ma ricca di echi anche sottili. Da un romanzo di Daphne du Maurier, con la prima colonna sonora firmata da Pino Donaggio.

1974 – British Academy Film Award: Migliore fotografia a Anthony B. Richmond

Nel 1999 il British Film Institute l’ha inserito all’ottavo posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo

Una delle cose che più amo di Venezia è che ci si cammina con sicurezza. […] I suoni cambiano ogni volta che ci si avvicina a un canale e i muri rimandano eco distintissimi. Mia sorella li detesta. […] Dice che è come una città in gelatina, un avanzo di un grosso banchetto i cui ospiti siano morti o spariti… Lei si spaventa. Troppe ombre(Heather, la misteriosa veggente cieca)

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Domenica 18 novembre – ore 18.00

SENSO

Regia di Luchino Visconti

Con Massimo Girotti, Rina Morelli, Farley Granger, Alida Valli, Christian Marquand

 Italia, 1954, durata 115 min.

Presentazione a cura di Attilio Faroppa Audrino, scrittore

Da un racconto di Camillo Boito: sullo sfondo della guerra italo-austriaca del 1866 una contessa veneta tradisce, per amore di un vile ufficiale austriaco, la causa della liberazione nazionale.

Uno dei capolavori di L. Visconti che vi riesce a conciliare visione critica della storia e gusto del melodramma, passione estetica e chiarezza razionale, Verdi e Bruckner, innata vocazione decadentistica e ideali progressisti.

Scandito da un’ammirevole coesione cromatica e scenografica (fotografia di G.R. Aldo, che morì durante le riprese e vinse un Nastro d’argento postumo, e R. Krasker), è un dramma di lussuria e di morte che si sviluppa con l’implacabile necessità di una tragedia romantica che trova nell’epilogo l’impietosa sconfessione del proprio romanticismo.

T’ho aspettato per giorni e giorni, e ora sei venuta… Non ci curiamo di paradiso e di inferno! Dialogo tra Il tenente Franz Mahler (Farley Granger) – La contessa Livia Serpieri (Alida Valli)

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2018 e sottoscrizione
Graph. Luigia Stefanucci

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La laguna è opera antica della natura. Dapprima la marea, il riflusso e la terra in azione reciproca, quindi il progressivo abbassamento delle acque preistoriche, fecero sì che all’estremità superiore dell’Adriatico si formasse una considerevole zona paludosa, che, dopo esser stata sommersa dall’alta marea, viene parzialmente lasciata libera dal riflusso. L’arte umana s’impadronì dei punti più eminenti, e così nacque Venezia, collegando in sé cento isole, circondata da cento altre. (Johann Wolfgang Goethe)

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Venezia! Questa parola da sola sembra far scoppiare nell’anima un’esaltazione, eccita tutto ciò che vi è di poetico in noi, scatena tutte le nostre facoltà di ammirazione. E quando arriviamo in questa città inusitata, la contempliamo immancabilmente con occhi prevenuti e rapiti, la guardiamo coi nostri sogni. (Guy de Maupassant)

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Venezia, metà donna, metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell’Adriatico. (Jean Cocteau)