Ai limiti del possibile

Storie d’uomini e d’alpinismo sulle montagne del mondo

limiti possibile

Martedì 11 dicembre 2013 si celebra la Giornata Internazionale della Montagna indetta dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.

L’International Mountain Day non si limita ad essere un momento di riflessione sul tema della montagna ma intende aumentare la consapevolezza globale sul tema della tutela dell’ambiente, della salvaguardia delle popolazioni montane e del riconoscimento dei diritti fondamentali della persona.

Il tema di questa Giornata è “Mountains – Key to a Global Green Economy”, ossia dalla montagna passa il futuro dell’economia verde mondiale.
Oltre il Visibile intende ricordare questo importante appuntamento con la Rassegna Al limite del possibile: storie d’uomini e d’alpinismo sulle montagne del mondo.
L’iniziativa avverrà c/o la Sala Conti Palladini della Biblioteca comunale di Amelia, in collaborazione con il Comune di Amelia, Ass.to alla Cultura.

Venerdì 6 dicembre – ore 21.00 doppia proiezione.

Si partirà con la visione del cortometraggio Cold, di Corey Richards, Anson Fogel (2011), che racconta dell’incredibile impresa di tre alpinisti che rischiano la vita per scalare in pieno inverno una montagna di oltre 8000 metri…

Negli ultimi 26 anni 16 spedizioni hanno tentato e fallito le salite invernali agli 8000 del Pakistan. Il 2 febbraio 2011 gli alpinisti Corey Richards, Simone Moro e Denis Urubko decidono, primi al mondo in pieno inverno, di scalare gli 8035 metri del Gasherbrum II, nel Karakorum, a cinquanta gradi sotto zero. Durante la spedizione, Richards riprende tutto con una videocamera. Questa è la loro storia, vista dalla cruda e sincera prospettiva della lente di Cory Richards.

A seguire proiezione di Au-Dela Des Cimes. Oltre le vette, un film di Rémi Tezier (Francia, 2007), bellissimo ritratto di Catherine Destivelle, uno dei più grandi personaggi dell’alpinismo e tra gli scalatori più conosciuti ai giorni nostri: è l’unica donna ad aver compiuto in solitaria le ascensioni di Les Drus, della parete Nord dell’Eiger e delle Grandes Jorasses.

Questo è il suo modo di esprimersi ed è ciò che la contraddistingue nel mondo dell’alpinismo. Le sue conquiste hanno segnato una generazione e le hanno garantito un posto nella storia. È stata, ad esempio, l’ultima persona ad aver scalato la parete est di Les Drus, quando nel giugno 1991 si aprì una via, trascorrendo undici giorni da sola. Impiegò ben cinque giorni per superare il punto cruciale della sua scalata: una fessura di pochi millimetri. Da quel giorno la nuova via sul Les Drus non è stata mai più ripetuta.

 Sabato 7 dicembre – ore 21.00

proiezione de La morte sospesa – Touching the Void, un film di Kevin Macdonald (Gran Bretagna 2003).

La pellicola racconta di un’impresa drammatica, compiuta da Simon Yates e Joe Simpson, due alpinisti che hanno conquistato, nel 1985, la vetta del Siula Grande sulle Ande peruviane.

Simon e Joe, sono amici, e appassionati di scalate. L’ascesa al picco sembra una passeggiata, tutto fila liscio, solo qualche problema dovuto agli agenti atmosferici. Nella discesa, però, Joe scivola e si rompe la gamba. La situazione è critica, e nella mente dei due passano mille pensieri. Salvarsi da solo e abbandonare il compagno o fare di tutto per salvarlo da morte certa? Improvvisamente una corda si rompe, e Joe precipita in un crepaccio. Solo un miracolo potrà salvarlo.

Le voci narranti dei due protagonisti reali di questa magnifica avventura, interpretata nelle scene di montagna da altrettanto bravi attori, immersi nella neve e nella bufera e perfetti nel fare rivivere i momenti della scalata, sono la magia del film.

Il docu-dramma di MacDonald è un manifesto sulla forza di volontà, sul desiderio di rimanere attaccati alla vita, anche quando le speranze sembrano non esistere più. Il viaggio di ritorno dall’inferno (che questa volta è freddo come i ghiacci e non caldo come il fuoco) è fatto di piccoli passi, di dolore (tanto) e di sacrificio. I minuti di Joe sembrano anni, i suoi sforzi sono infiniti, ma un raggio di luce nel buio dei crepacci è più di una speranza.

 Domenica 8 dicembre – ore 18.00

la Rassegna si chiuderà con North Face – Una storia vera, un film di Philipp Stölz (Germania, Svizzera, Austria 2008).

Il film è ambientato nel luglio 1936, quando due militari bavaresi in licenza, Toni Kurz e Andi Hinterstoisser, decidono di affrontare l’inviolata parete nord dell’Eiger in territorio svizzero, un’impresa considerata impossibile.

L’ascensione, che ha inizio il 18 luglio, attira immediatamente le attenzioni della stampa dell’epoca e viene seguita anche dalla fidanzata di Kurz, giornalista. Il regime nazista, nella persona di Goebbels, decide di utilizzare i due come strumenti di propaganda per quanto nessuno dei due sia iscritto al partito. Le cordate però saranno due perché anche gli austriaci Edi Rainer e Willy Angerer hanno deciso di tentare l’impresa.

Chi ama le montagne e le scalate non può mancare questo film spettacolare che riesce, utilizzando in parte le location reali, a portare sullo schermo con grande efficacia un evento realmente accaduto restituendoci con meticolosa precisione le stato delle cose.

Ogni serata sarà introdotta e commentata dal prof. Andrea Bollati, geologo e alpinista

Per tutti gli eventi: entrata con tessera e sottoscrizione