Il saccheggio

Speculazioni edilizie, corruzione e malavita: cavalcando epoche con le mani sporche ovunque 

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Sguardi impietosi sui meccanismi del potere, sulle collusioni tra l’apparato politico e quello economico, ma soprattutto sui compromessi che innescano, cambiando ‘fisicamente’ il tessuto urbano e umano delle città.

Film che mostrano le radici di un male disposto a sacrificare tutto, dagli amici di partito al figlio, per soddisfare il bisogno di dominio su tutto e tutti, facendo leva sulla debolezza e corruttibilità altrui.

“L’aspetto negativo della speculazione immobiliare non consiste soltanto nella distruzione della città e nell’aspetto caotico che essa assume, ma anche nella distruzione di una cultura a vantaggio di un’altra in cui l’uomo non trova più posto.” F. Rosi.

Iniziativa in collaborazione con Italia Nostra, in occasione della conferenza:

Il Consumo di suolo: lo stato, le cause, gli impatti

(Amelia – sabato 1° ottobre, ore 16.00 – 19.00 – Sala comunale F. Boccarini)

 

Amelia (TR)

SALA COMUNALE F. BOCCARINI

P.zza Augusto Vera, 10

 

Venerdì 30 settembre – ore 21.00

SUBURRA

Un film di Stefano Sollima

Con Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano

durata 130 min. – Italia 2015

Presentazione a cura di Gianfranco Tomei, docente di Psicologia sociale e della Comunicazione, Università La Sapienza di Roma

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Nell’antica Roma, la Suburra era il quartiere dove il potere e la criminalità segretamente si incontravano. Dopo oltre duemila anni, quel luogo esiste ancora. Perché oggi, forse più di allora, Roma è la città del potere: quello dei grandi palazzi della politica, delle stanze affrescate e cariche di spiritualità del Vaticano e quello, infine, della strada, dove la criminalità continua da sempre a cercare la via più diretta per imporre a tutti la propria legge.

Il film è la storia di una grande speculazione edilizia che trasformerà il litorale romano in una nuova Las Vegas.

“Politica, Vaticano e mafia si intrecciano avvinti da un malcostume che impregna tutto e tutti, come l’acqua piovana che infradicia vestiti, scarpe e calzini e tocca gelida la schiena. Grandi uomini di potere e piccoli, nuovi criminali e vecchi, si muovono pericolosi e coralmente in un thriller metropolitano che anticipa i fatti di Mafia Capitale e si ciba avido di corruzione, riciclaggio di denaro, droga e prostituzione”. Simona Santoni, Panorama

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 Sabato 1° ottobre – ore 21.00

LE MANI SULLA CITTÀ

Un film di Francesco Rosi

Con Rod Steiger, Guido Alberti, Marcello Cannavale, Alberto Canocchia, Salvo Randone

b/n durata 110 min. – Italia 1963

Presentazione a cura di Nino Rinaldi, storico del cinema italiano

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La didascalia del film recita: «I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce.»

La Napoli degli anni della ricostruzione come scacchiera del potere corrotto. All’inizio c’è il crollo di un immobile e l’apparente caduta in disgrazia d’un costruttore: che però sa molto bene come si compra e ci si vende tra i banchi della politica locale, e stringendo molte mani sporche viene nominato assessore all’edilizia.

Se Salvatore Giuliano era “un cono d’ombra” (Michel Ciment) Le mani sulla città è alla fine una parabola lampante sulla politica come arte della presa di potere: “Volevo mettere in evidenza quelle che erano le collusioni tra i vari poteri, tra potere economico e potere politico, rendere chiaro come una città fosse regolata da questo rapporto” (Francesco Rosi). Sceneggiato con l’amico di una vita, lo scrittore Raffaele La Capria.

Il denaro non è un’automobile, che la tieni ferma in un garage: è come un cavallo, deve mangiare tutti i giorni.  Edoardo Nottola, rivolto a Maglione.

Leone d’Oro alla XXIV Mostra di Venezia (1963)

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Domenica 2 ottobre – ore 18.00

CHINATOWN

Un film di Roman Polanski

Con Jack Nicholson, Faye Dunaway, John Huston, Perry Lopez, John Hillerman

durata 131 min. – USA 1974 – v.o.sott.it. 

Presentazione a cura di Attilio Faroppa Audrino, artista e critico cinematografico

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Lascia perdere Jake, è Chinatown.

(Forget it, Jake, it’s Chinatown.)

Duffy (Bruce Glover)

A Los Angeles nel 1937 un investigatore privato scopre, occupandosi di un caso banale, un omicidio collegato a un caso di corruzione pubblica e una terribile e scandalosa vicenda privata.

È un film profondamente chandleriano senza Chandler, dunque foscamente romantico. Chandleriano è anche l’umorismo che ne sorregge il pathos nella descrizione di un mondo corrotto non solo politicamente in cui la presenza del male incarnato dal vegliardo capitalista J. Huston è ossessiva e sinuosa, mostruosamente ambigua. Pur senza abbandonarsi a esercizi di nostalgica archeologia, fece scuola nel campo della rivisitazione del cinema nero.

7 nomination (tra cui J. Nicholson e F. Dunaway) e Oscar per la sceneggiatura di Robert Towne. Seguito da Il grande inganno (1990) di J. Nicholson.

Chinatown rimane una pellicola accordata in prima persona, un perfetto neonoir in cui il suo disincantato protagonista è parte del raggiro quanto lo spettatore. Marco Chiani, MyMovies

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2016 e sottoscrizione

Graph: Luigia Stefanucci

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