Sicurezza, sorveglianza e controllo: siamo davvero liberi nella società dell’informazione?
Oggi è in atto una nuova forma di “guerra mondiale”, che non prevede conflitti tra Stati, ma un conflitto più ampio e generale sul concetto di privacy.
Da un lato (vedi Datagate) ci sono governi che spiano milioni di cittadini, uomini e donne di stato e semplici cittadini, connazionali e stranieri. Dall’altro esistono reti indipendenti che, come ha fatto Wikileaks, raccolgono informazioni riservate in forma anonima sui governi e le rilanciano senza filtro in Internet, mettendole a disposizione di tutti.
Il conflitto sulla privacy, sul diritto alla riservatezza è il vero conflitto del XXI secolo, il “luogo teorico” dove si scontrano politica e tecnologia, diritti e trasparenze, ma anche la libertà individuale.
Cosa deve essere trasparente per tutti e dove e in che misura abbiamo diritto alla nostra privacy?
È uno snodo centrale del dibattito filosofico-politico di questi anni: quanto delle nostre vite private mettiamo a nudo, senza volerlo, nelle tracce e informazioni che Google, Facebook e altri raccolgono su di noi? E i nostri governanti, e gli altri governi stranieri, cosa sanno di noi? E noi cittadini, cosa sappiamo di chi ci governa? Quale trasparenza di chi governa abbiamo diritto di reclamare?
“L’inesorabile diffondersi delle tecnologie della sorveglianza e del controllo ha ormai assunto caratteri così stabili e penetranti da indurre a ricostruire proprio intorno alla nozione di sorveglianza una complessa serie di fenomeni che caratterizzano le attuali organizzazioni sociali. La sorveglianza si presenterebbe come la forma propria della società dell’informazione: una sorveglianza pervasiva, che si esercita su corpi profondamente mutati dall’immersione nel fluire delle comunicazioni elettroniche, e che si dirama e si diffonde ovunque, riproponendo in forme sempre più inquietanti il modello del Panopticon, ideato alla fine del Settecento dal filosofo inglese Jeremy Bentham (Panopticon, or the inspection-house, 1787; v. Lyon 2001)”. Stefano Rodotà, Controllo e privacy della vita quotidiana
Amelia (TR)
Sala comunale Flavio Boccarini – P.zza Augusto Vera, 10
Venerdì 24 aprile – ore 21.00
The Social Network
Un film di David Fincher
Con Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer, Max Minghella
durata 120 min. – USA 2010 – v.o.sott.it.
In una sera d’autunno del 2003, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg, un genio dell’informatica, siede al suo computer e inizia con passione a lavorare ad una nuova idea. Passando con furore tra blog e linguaggi di programmazione, quello che prende vita nella sua stanza diventerà ben presto una rete sociale globale che rivoluzionerà la comunicazione.
In soli sei anni e con 500 milioni di amici, Mark Zuckerberg è il più giovane miliardario della storia… ma per lui il successo porterà anche complicazioni sia personali, sia legali.
“È il film dell’anno” (Rolling Stone)
Premio Oscar 2011 per la miglior sceneggiatura originale, colonna sonora, montaggio.
“Se foste gli inventori di Facebook, avreste inventato Facebook“.
“Non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico“.
Mark Zuckerberg
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Sabato 25 aprile – ore 21.00
Citizenfour
Un film di Laura Poitras
Con Edward Snowden, Jacob Appelbaum, Julian Assange, Kevin Bankston, William Binney
Documentario, durata 114 min. – Germania, USA 2014 – v.o.sott.it.
Il documentario narra, con il ritmo e la suspense di un thriller, la cronaca dell’incontro tra la regista Premio Pulitzer Laura Poitras, i giornalisti Glenn Greenwald ed Ewen MacAskill e l’ex tecnico della CIA Edward Snowden, durante il quale Snowden ha reso pubblici documenti altamente riservati che fornivano le prove di una sistematica invasione di privacy operata dall’NSA ai danni dei cittadini e governi di tutto il mondo.
“Un resoconto senza precedenti di uno dei momenti più rivoluzionari nella storia recente”.
Vincitore del premio Oscar e del BAFTA 2015 come Miglior Documentario, oltre che di numerosi altri premi internazionali.
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Domenica 26 aprile – ore 20.30
Nemico pubblico
Un film di Tony Scott
Con Will Smith, Gene Hackman, Jon Voight, Lisa Bonet, Regina King
durata 132 min. – USA 1998 – v.o.sott.it.
Giovane avvocato di colore (W. Smith) entra in possesso, per caso e senza saperlo, di una videocassetta che incrimina come mandante di un omicidio politico un alto dirigente (J. Voight) della NSA (National Security Agency), più potente, segreta e costosa della CIA (Central Intelligence Agency). C’è in ballo un progetto di legge, appoggiato dalla destra repubblicana, che, in nome della sicurezza nazionale, limiterebbe gravemente la privacy dei cittadini. Per neutralizzarlo, gli uomini della NSA “deviata” imbottiscono l’ignaro avvocato di cimici sofisticate, lo diffamano, gli fanno perdere casa, moglie, lavoro, finché, con l’aiuto di un misterioso ex agente (G. Hackman) dei servizi segreti, la vittima parte alla riscossa.
La sceneggiatura di David Marconi è ispirata a un’inchiesta (dicembre 1995) del Baltimore Sun. Sembra un thriller di fantapolitica, ma non lo è: dove non coincide con la realtà del controllo telematico, è verosimile.
E forse il miglior film di T. Scott che l’ha diretto ad alta velocità senza risparmiarsi nelle sequenze spettacolari. Il suo vero autore, però, è lo sceneggiatore, la cui ingegnosa sagacia emerge nel modo con cui nel finale recupera la vicenda sindacale della mafia italoamericana enunciata nell’avvio.
“La privacy? È morta trent’anni fa. L’unica privacy è quella nella tua testa, e forse neanche quella”.
Locandina a cura di Luigia Stefanucci
Per tutti gli eventi: ingresso con tessera OV 2015 e sottoscrizione