“Abbiamo imparato a scuola la storia della Gorgone Medusa dal volto così orribile, coi denti enormi e la lingua sporgente, che bastava la sua vista per tramutare in pietre uomini e animali. Quando Atena istigò Perseo a uccidere il mostro, lo avvertì di non guardarlo mai direttamente in faccia, ma soltanto riflesso nello scudo lucente ch’ella gli aveva donato. Seguendo il suo consiglio, Perseo tagliò la testa della Medusa con la falce, datagli da Ermete. La morale del mito è naturalmente che noi non vediamo, e non possiamo vedere le cose veramente orride perché la paura ci paralizza e ci rende ciechi; potremo sapere che aspetto hanno soltanto guardando immagini che ne riproducono fedelmente l’aspetto. Queste immagini non hanno nulla in comune con le immaginose raffigurazioni che ci dà l’artista di un terrore non visto, ma assomigliano al riflesso d’uno specchio. Ora, di tutti i mezzi esistenti, il cinema soltanto rispecchia veramente la natura. Ecco perché ne dipendiamo per vedervi riflesse cose che ci trasformerebbero in pietra se mai le incontrassimo nella vita reale. Lo schermo cinematografico è il lucido scudo di Atena.”
Siegfried Kracauer (da “Film: Ritorno alla realtà fisica”)