Insanity

EVENTO RIMANDATO A SEGUITO DEL DPCM 4 MARZO 2020

Vite Extra-ordinarie: distopia, sogni, determinazione

L’amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimileTheodor Adorno

“Insanity” si propone di ospitare opere provenienti da una pluralità di visioni, sulla base dei cui presupposti e attraverso i cui linguaggi emergono le ‘differenti forme‘ che assumono i fenomeni e i prodotti cine-culturali.

Quindi, prima di tutto, una pluralità di ricostruzioni della realtà, che nel loro farsi e sedimentarsi possono favorire una visione più ampia e approfondita della complessità culturale.

Ma, in secondo luogo, “Insanity” vuole essere anche una sede in cui possano trovare spazio e attenzione quelle ‘forme differenti’ nelle quali si manifestano gli stessi fenomeni e prodotti culturali, e che talvolta rimangono ai margini proprio per la loro diversità.

Questa rassegna nasce con l’intento di considerare la disabilità un punto di partenza per nuove riflessioni, per nuovi modi di intendere la comunicazione, la socialità e la formazione.

Nasce con l’intento di sollevare interrogativi e di suscitare risposte ancora inesplorate, al fine di promuovere una “narrativa” diversa della disabilità.

Si rifletterà sulla diversità, sull’amicizia, sull’amore, sulla reciprocità, sulla speranza di guarire, sul confine tra vita e morte, sfuggendo gli stereotipi e i luoghi comuni.

Non c’è dubbio che il cinema può assolvere anche un’importante compito etico: il disturbo che proviamo verso qualche tipo di disabilità, può essere oggetto, nel corso di una visione cinematografica, di un’analisi e una rielaborazione, mostrandoci le strategie con le quali cerchiamo di fuggire la diversità e le ragioni per le quali un disabile ci inquieta.

Tramite la sua potenza narrativa e i meccanismi dell’identificazione, il cinema ci “costringe” a entrare nei panni dell’altro e a coglierne le motivazioni umane e soggettive, a cogliere le risorse morali che si annidano in persone “poco efficienti”, certamente fuori dai canoni estetici televisivi e pubblicitari.

Nel mondo ognuno ha un suo abisso personale. Ci sono tante sofferenze al cui confronto la tua e la mia non sono niente, e se solo potessimo sperimentarle, ne saremmo sopraffatti e moriremmo sul colpoBanana Yoshimoto

AMELIA (TR)

BIBLIOTECA COMUNALE LUCIANO LAMA

SALA CONTI PALADINI

Largo Caduti delle Stragi di Nassiriya e Kabul, 1

GIOVEDÌ 12 MARZO – ORE 21.00

IL DISCORSO DEL RE

Regia di Tom Hooper

Con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce, Jennifer Ehle

Gran Bretagna, Australia, 2010, durata 111 min. – v.o.sott.it.

La storia dell’uomo che è diventato re Giorgio VI d’Inghilterra, il padre della regina Elisabetta II. Dopo l’abdicazione del predecessore, suo fratello Edoardo VIII, Giorgio accetta la corona di sovrano con riluttanza. Afflitto da una fastidiosa balbuzie, dai più considerato non adatto ad essere il re, Giorgio VI si affida alle cure del logopedista australiano Lionel Logue. Con l’ausilio di una serie di tecniche scientifiche poco ortodosse, e come risultato del rapporto di consuetudine che si instaura fra il sovrano e il suo medico, Giorgio VI riesce così a ritrovare la “sua” voce e nuovo slancio per guidare il Paese attraverso i tragici anni della Seconda guerra mondiale.

Il film ha vinto il premio del pubblico al Toronto International Film Festival, 5 British Independent Film Awards 2010 (su 8 nomination), ha ottenuto 7 candidature ai Golden Globe 2011 (una ha fruttato il Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico al protagonista Colin Firth), ben 7 BAFTA incluso miglior film dell’anno e miglior film britannico, nonché 4 premi Oscar su 12 candidature: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale.

I miei consiglieri mi dicono che il fumo fa bene, distende la laringe e i nervi!” (Re Giorgio VI) “Sono degli idioti!” (Lionel Logue) “Sono cavalieri!” (Re Giorgio VI) “Allora è ufficiale” (Lionel Logue)

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Venerdì 13 marzo – ore 21.00

GATTACA – LA PORTA DELL’UNIVERSO

Regia di Andrew Niccol

Con Ethan Hawke, Uma Thurman, Jude Law, Alan Arkin, Gore Vidal, Ernest Borgnine

USA, 1997, durata 108 min. – v.o.sott.it.

Non esiste un gene per lo spirito umano.

In un futuro non molto lontano il mondo è governato dall’ingegneria genetica che divide gli esseri umani in Validi (concepiti in provetta col DNA manipolato) e Non Validi (nati col “vecchio” sistema naturale), considerati degli emarginati, con pochi diritti e costretti ai lavori più miseri.

Vincent, nato dall’amore e concepito tradizionalmente, si scontra con i limiti della sua situazione e cerca di realizzare il suo più grande sogno: volare tra le stelle. Per farlo deve passare per la “Gattaca Corporation”, centro dove si forma la società di domani e si decide il futuro di molta gente. Un omicidio, però, sembra limitare la sua missione. Le indagini, infatti, si spostano verso chi non è stato programmato geneticamente e quindi più esposto ai rischi di una violenza incontrollata. A questo punto l’unica scelta diventa quella di cambiare identità, diventare un altro, nel nome, nel comportamento ma soprattutto nel sangue, trasformarsi in un altro uomo pur di non rinunciare ai sogni.

1997 – Courmayeur Noir in festival: Premio del pubblico. 1997 – Sitges – Festival internazionale del cinema della Catalogna: Miglior film. 1998 – Festival internazionale del film fantastico di Gérardmer: Premio della giuria.

Si dice che ogni atomo del nostro corpo apparteneva ad una stella… forse io allora sto solo tornando a casa… Vincent (Ethan Hawke)

Come puoi nasconderti se stai fuggendo da te stesso?

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Sabato 14 marzo – ore 21.00

NON CI RESTA CHE VINCERE

Regia di Javier Fesser

 Con Javier Gutiérrez, Sergio Olmo, Julio Fernández (II), Jesús Lago, José de Luna

Spagna, 2018, durata 124 min. – v.o.sott.it.

Marco è l’assistente dell’allenatore di una squadra di basketball tra le più quotate di Spagna. Il suo cattivo atteggiamento è però spesso foriero di infiniti problemi per lui stesso. Un giorno, le sue frustrazioni portano a una rissa con l’allenatore e, mettendosi ubriaco alla guida, ha un incidente che finisce per condurlo dritto in tribunale. Perde così lavoro e fidanzata ed è costretto dalla corte ad allenare una squadra di giocatori disabili.

Film dell’anno, candidato per la Spagna agli Oscar 2019 come miglior film straniero. 2019 – Premio Goya: Miglior film, Miglior attore rivelazione a Jesús Vidal, Miglior canzone a Este es el momento.

Il mio lavoro è allenare giocatori normali! Loro non sono giocatori… e non sono normali! Javier Gutiérrez (Marco)

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Domenica 15 marzo – ore 18.00

QUASI AMICI

Regia di Olivier Nakache, Eric Toledano

Con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet, Alba Gaïa Kraghede Bellugi

 Francia, 2011, durata 112 min. – v.o.sott.it.

A seguito di un gravissimo incidente di parapendio, Philippe, ricco aristocratico, assume come aiuto domestico Driss, un giovane di periferia appena uscito dal carcere. In breve, la persona meno adatta per il lavoro. I due vanno a vivere insieme, così come potrebbero fare Vivaldi e il gruppo Earth, Wind & Fire. Due mondi si scontreranno, per dare poi vita, però, ad un’amicizia pazzesca, divertente e forte: inaspettatamente si creerà un rapporto unico e intoccabile.

Premi César 2012: Miglior attore (Omar Sy). Tokyo International Film Festival 2011: Grand Prix al miglior film, Premio per il miglior attore (François Cluzet e Omar Sy). 2012 – David di Donatello: Miglior film dell’Unione Europea a Olivier Nakache.

Sai dove si trova un tetraplegico? …. Dove lo hai lasciato. Driss (Omar Sy)

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NOTE

Ingresso con tessera OV 2020 e sottoscrizione

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Tutta la diversità umana è il prodotto della varietà quasi infinita delle combinazioni di geni. Noi tutti siamo formati della stessa polvere cromosomica, nessuno di noi ne possiede un solo granello che possa rivendicare come suo. È il nostro insieme che ci appartiene e ci fa nostri: noi siamo un mosaico originale di elementi banali. Jean Rostand

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Il rispetto… è l’apprezzamento della diversità dell’altra persona, dei modi in cui lui o lei sono unici. Annie Gottlieb

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Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi. Charles Evans Hughes