Chi sei tu che mi guardi: madri e figli al cinema
Quello tra madre e figlio è certamente il legame più forte che esista, una relazione viscerale, biologica, che affonda le sue radici nella vita prenatale e che, per questo, mette in gioco l’universo affettivo, i desideri, le passioni, le pulsioni più profonde e intime di ogni individuo.
Una relazione opposta (o meglio, complementare) rispetto a quella con il padre, basata su un confronto più razionale, spesso sullo scontro aperto con colui che rappresenta l’autorità in seno al nucleo familiare.
Certo, negli ultimi decenni molto è cambiato nella distribuzione dei ruoli all’interno della famiglia, ma la figura della madre è destinata a conservare ancora per parecchio tempo le proprie prerogative, fondate su un legame che trascende qualsiasi considerazione razionale, dunque ogni statistica o studio di sorta, e questo soprattutto se si considerano le rappresentazioni che ne ha dato il cinema.
Molti film, infatti, testimoniano un rapporto tra madre e figlio quasi sempre segnato da un eccesso o da una carenza: eccesso di affetto, di premure, di ansie, di attese, oppure carenza di attenzioni, di tenerezza, di preoccupazioni nei confronti della prole.
Dunque, complesso di Edipo a parte, l’amore materno può essere tenero o difficile, ma ha una sola costante: è sempre complicato.
Per raccontare questo, ci affidiamo al cinema, che è l’arte che sa “parlare” con gli occhi, l’azione, il cuore e non solo con le parole. Al cinema, alle sue storie, al suo narrare, concediamo il pregio di portarci, se non nei territori della verità, sicuramente in quelli dell’autenticità.
Amelia (TR)
Sala comunale F. Boccarini
P.zza Augusto Vera, 10
Venerdì 10 novembre – ore 21.00
My Son, My Son, What Have Ye Done
Un film di Werner Herzog
Con Willem Dafoe, Michael Shannon, Chloë Sevigny, Brad Dourif, Loretta Devine
durata 91 min. – USA, Germania 2009 – v.o.sott.it.
Interviene Stefania Tucci, Psicologa e Psicoterapeuta
Brad Macallam (Michael Shannon), un aspirante attore che recita in una tragedia greca, commette nel mondo reale il crimine che deve trasporre sul palcoscenico: uccide la madre. Gli agenti di polizia giungono sulla scena del delitto trovando l’anziana donna in una pozza di sangue. Davanti alla casa si raduna incuriosito l’intero vicinato. Il presunto colpevole si è barricato in un edificio dall’altra parte della strada e a quanto pare tiene con sé degli ostaggi. Nel frattempo arrivano i due amici che Brad ha contattato nelle prime ore del mattino…
“È un film complesso quello di Herzog in cui, ispirandosi a un delitto realmente accaduto, sembra che si tracci una linea di confine tra la ‘razionalità’ (chi sta fuori della casa) e la ‘follia’ di Brad. Ma non è così. Il ragazzo con i suoi fenicotteri rosa (‘aquile drag queen’ come lui li definisce) cerca di proteggersi da un mondo di cui ha perso le coordinate e in cui un pallone da basket resta in attesa di un bambino di talento che lo trovi per poter dare un significato di libertà alla parola figlio”. MyMovies
Presentato in concorso al Festiva di Venezia 2009.
E allora? (Brad)
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Sabato 11 novembre – ore 21.00
…E ora parliamo di Kevin
Un film di Lynne Ramsay
Con Tilda Swinton, Ezra Miller, John C. Reilly, Jasper Newell, Rock Duer, Ashley Gerasimovich
durata 110 min. – Gran Bretagna, USA 2011 – v.o.sott.it.
Interviene Stefania Tucci, Psicologa e Psicoterapeuta
Eva (Tilda Swinton) mette da parte ambizioni e carriera per dare alla luce Kevin. La relazione tra madre e figlio è però molto difficile sin dai primissimi anni. A quindici anni Kevin compie un gesto irrazionale ed imperdonabile agli occhi dell’intera società. Eva lotta contro una profonda amarezza e atroci sensi di colpa. Ha mai amato suo figlio? È in parte colpevole di ciò che ha fatto Kevin?
Un thriller emozionante, diretto da Lynne Ramsay, interpretato da Tilda Swinton, e tratto dal romanzo vincitore del premio Orange Prize per la fiction.
European Film Awards 2011: Miglior attrice a Tilda Swinton; 64° Cannes Film Festival 2001: Selezione Ufficiale, in concorso; National Board of Review Awards 2011: Miglior attrice a Tilda Swinton; British Independent Film Awards 2011: Miglior regista a Lynne Ramsay; London Film Festival 2011: Miglior film; London Critics Circle Film Awards 2012: Film britannico dell’anno.
“Solo perché ci si abitua a qualcosa, non vuol dire che ci piaccia… Come tu con me!” Kevin (6-8 anni), a Eva
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Domenica 12 novembre – ore 18.00
Quei bravi ragazzi
Un film di Martin Scorsese
Con Robert De Niro, Ray Liotta, Joe Pesci, Lorraine Bracco, Paul Sorvino
durata 145 min. – USA 1990 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Attilio Faroppa Audrino, scrittore
“Henry Hill” racconta la sua storia di gangster da quando, ragazzetto, guardava i boss del quartiere. Incomincia così a frequentare l’ambiente dove James, Tommy e Paul lo introducono al crimine. Henry nel frattempo si è sposato con una ragazza ebrea, che ignora la sua vera professione, ma che a poco a poco verrà irretita nei traffici del marito. Caduto in disgrazia e temendo di essere eliminato, Henry decide di “cantare” con l’FBI.
“Quei bravi ragazzi è un capolavoro di composizione visiva, sorretto da sceneggiatura degna di lode (scritta dallo stesso regista e da N. Pileggi, autore del romanzo da cui il film è tratto) e dall’interpretazione di attori al massimo della loro forma. (…) Nel racconto c’è tutto ciò che serve al cineasta, il desiderio di appartenenza e la paura dell’esclusione, la sottile frontiera tra il mondo normale e l’universo dei mostri. Perfezionato è il metodo di assemblaggio della colonna sonora. Troviamo in questo film tutti i pilastri del pantheon di Martin Scorsese, in un caleidoscopio musicale che va dai gruppi vocali degli anni 50 ai Rolling Stones, da Mina fino al punk di Sid Vicious”. MyMovies
Premiato al Festival di Venezia con il Leone d’Argento e nominato a sei premi Oscar, di cui uno vinto dal grande Joe Pesci come miglior attore non protagonista.
Ma tu perché non ti trovi una brava ragazza?
Io ne trovo di bravissime tutte le sere, mamma.
Madre e figlio, Catherine Scorsese e Joe Pesci
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NOTE