Ai margini della realtà: Cinema e Fotografia
La fotografia è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo.
(Jean-Luc Godard)
Ci sono molti film che raccontano il mondo della fotografia. Un rapporto complesso e prolifico, quello tra cinema e fotografia, in cui queste due arti vicendevolmente si compenetrano e si assorbono, in un continuo gioco di necessità e rimandi.
Photocall con attori, fotografi protagonisti di film: il rapporto tra cinema e fotografia è sempre stato molto forte e pregnante. In alcuni casi troviamo protagonisti di film dei fotografi, famosi, immaginati tali o semplicemente nati dalla mente degli sceneggiatori. In altri casi sono le fotografie stesse ad avere un ruolo importante all’interno di una storia.
Abbiamo selezionato quelli che risultano, a nostro avviso, i lungometraggi più importanti dal punto di vista dei rapporti tra fotografia, cinema, storia e narrazione: un percorso per riflettere ancora una volta sulle infinite possibilità dello sguardo.
Con cadenza mensile, la rassegna si propone di approfondire il legame tra arte cinematografica e fotografia, due forme di comunicazione complesse e fondamentali nel panorama sociologico e antropologico degli ultimi due secoli.
“Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente. In essa, l’avvenimento non si trasforma mai in altra cosa: essa riconduce sempre il corpus di cui ho bisogno al corpo che io vedo; è il Particolare assoluto, la Contingenza sovrana, spenta e come ottusa, il Tale, in breve la Tyché, l’Occasione, l’Incontro, il Reale nella sua espressione infaticabile.” Roland Barthes, La camera chiara – Nota sulla Fotografia (Piccola Biblioteca Einaudi, 1979)
Rassegna in collaborazione con Emanuele Grilli, fotografo
L’importante è vedere
ciò che è invisibile agli altri.
Robert Frank
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IL PROGRAMMA
Amelia (TR)
SALA COMUNALE F. BOCCARINI
P.zza Augusto Vera, 10
RASSEGNA PARTE V
Venerdì 12 maggio – ore 21.00
THE BANG BANG CLUB
Un film di Steven Silver
Con Malin Akerman, Taylor Kitsch, Ryan Phillippe, Ashley Mulheron, Frank Rautenbach
durata 106 min. – Canada, Sudafrica 2010 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Giuseppe Novelli, esperto di storia e tecnica della fotografia
Sudafrica, 1994. Nelson Mandela è stato da poco liberato, la situazione è critica e la tensione è salita vertiginosamente.
È su questo sfondo che si muove il “Bang Bang Club”: quattro giovani fotografi – Greg Marinovich, Kevin Carter, Ken Oosterbroek e Joao Silva – così chiamati perché si trovano sempre in mezzo alle sparatorie (il “bang-bang”, appunto). Testimoniando le ingiustizie causate dai lacchè di F.W. de Klerk, questi ragazzi vogliono far emergere la verità. Per questo, alimentati dall’adrenalina e dallo sdegno morale, rischiano la loro vita per documentare gli orrori della guerra civile che sta straziando il Sudafrica.
Con l’aiuto di Robin, il loro editore fotografico, le foto realizzate dal collettivo aiutano a concentrare l’attenzione del mondo sulla situazione del Sudafrica e a smuovere l’opinione pubblica internazionale per porre fine all’apartheid. Greg Marinovich e Kevin Carter hanno vinto un Premio Pulitzer per il foto-giornalismo; a costo, però, di un devastante pedaggio visti gli orrori di cui sono stati testimoni.
Da una storia vera, il primo film di finzione di un documentarista che ha lavorato con Roger Spottiswode.
Presentato in Concorso al 28° Torino Film Festival (2010).
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Sabato 13 maggio – ore 21.00
OBIETTIVO ANNIE LEIBOVITZ
Un film di Barbara Leibovitz
Con Mikhail Baryshnikov, Graydon Carter, Robert Downey Jr., George Clooney, Kirsten Dunst.
Documentario – USA 2006
Il film non è più distribuito in Italia
Presentazione a cura di Emanuele Grilli, fotografo
Barbara Leibovitz, sorella di Annie Leibovitz, fornisce un ritratto di quella che è ritenuta da molti la più grande fotografa del nostro tempo ripercorrendo la sua brillante carriera, dalle foto realizzate nelle Filippine durante la guerra del Vietnam alla lunga collaborazione con Rolling Stone, per il quale ha realizzato alcuni tra i servizi fotografici più celebri e inconfondibili di tutti i tempi, per arrivare ai numerosi ritratti di alcuni dei personaggi più famosi dell’epoca. Il tutto integrato con una raccolta di interviste ai conoscenti, ai familiari e ai personaggi da lei immortalati.
Keith Richards, Patti Smith, Hillary Clinton, Whoopi Goldberg…
“Avere un rullino da sviluppare mi dà una buona ragione per svegliarmi la mattina,” diceva Andy Warhol, una delle tante celebrità che Annie Leibovitz ha scolpito nel tempo, fotografando il Novecento con il suo talento smisurato. Obiettivo Annie Leibovitz è la storia di un’artista che con ogni scatto ha raccontato l’eternità di un istante, uno sguardo folgorante che è stato capace di consegnare alla storia l’amore, la passione, la guerra, la musica, il cinema.
Perché si può essere un’icona anche stando dietro l’obiettivo.
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Domenica 14 maggio – ore 18.00
SAMSARA
Un film di Ron Fricke
Documentario, durata 99 min. – USA 2011
Il film non è mai stato distribuito in Italia
Immagini da varie parti del mondo mostrano persone e culture del pianeta. Con l’unico commento di una colonna sonora ipnotica, il variopinto caleidoscopio visivo spazia dalle montagne ai bambini africani che giocano, dai monaci buddisti in preghiera alle piramidi d’Egitto, dalla basilica di San Pietro alla folla in preghiera alla Mecca, in un percorso che mette in scena nascita e morte, tradizione e modernità, fede e speranza, lotta e perdono.
“Realizzato in 5 anni, in 25 differenti nazioni del mondo, Samsara è un’esperienza che accarezza la meditazione e raggiunge a tratti l’immersione, trasportandoci in un viaggio multisensoriale che fa perno sulla vista e avvolge le immagini – incantevoli o raccapriccianti – in una musica che supera la dimensione del commento. Il film non scavalca però il confine del manifesto: incantevole o raccapricciante, è un’accorta selezione di porzioni d’esistente. Restituite magnificamente ma programmaticamente, procedendo per giustezza e suoi contrari, per accumulo di scarti della nostra (in)civiltà e armoniosi dettagli di angoli remoti del pianeta. Uomini e robot guardano in macchina mostrando la medesima coscienza del proprio ruolo, spettatori anch’essi di una elegante opera-monito”. FilmTV
«La sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa: come muoiono queste, così muoiono quelli; c’è un solo soffio vitale per tutti. L’uomo non ha alcun vantaggio sulle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso il medesimo luogo: tutto è venuto dalla polvere e nella polvere tutto ritorna.» Ecclesiaste 3:19-20
NOTE
ENTRATA CON TESSERA OV 2017 E SOTTOSCRIZIONE
Graph: Luigia Stefanucci
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RASSEGNA PARTE IV
Venerdì 14 aprile – ore 21.00
FURORE
Un film di John Ford
Con Henry Fonda, John Carradine, Jane Darwell, Charley Grapewin, Doris Dowdon, Mae Marsh
b/n durata 129 min. – USA 1940 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Giuseppe Novelli, esperto di storia e tecnica della fotografia
La famiglia contadina di Tom Joad (Henry Fonda), travolta come migliaia di altre dalla Grande Depressione del 1929, affronta un avventuroso viaggio verso la California dove sperano di trovare lavoro. Ma Tom, che è appena uscito di prigione ed è ricercato dalla polizia, deve lasciare i suoi cari per non metterli nei guai…
“Tratto dal romanzo di John Steinbeck viene portato sullo schermo da un regista di pari grandezza e prestigio. Il film è rigorosissimo culturalmente e formalmente: sembra di guardare le vecchie foto dell’epoca. (…) Furore non è un documento del cinema, è un documento generale di storia. Con questo film Ford vinse l’Oscar e si pose come uno dei massimi autori assoluti”. MyMovies
«Furore è il film emblematico della grande depressione e del New Deal e quindi richiama l’opera della FSA e del gruppo di grandi fotografi messo insieme da Roy Stryker, al fine di documentare e pubblicizzare a scopo socio-politico la grave situazione della popolazione agricola di alcuni degli Stati Uniti negli anni successivi alla grande crisi del 1929.
Questi grandi fotografi (Dorothea Lange in testa, con la sua emblematica foto della “Madre migrante”) hanno realmente inciso sulla storia della fotografia e su quella degli Stati Uniti, sviluppando i principi della straight photography di Strand e ponendo le basi del moderno racconto fotografico». Giuseppe Novelli
Siamo vivi. Siamo il popolo, la gente, che sopravvive a tutto. Nessuno può distruggerci. Nessuno può fermarci. Noi andiamo sempre avanti. lane Darwell
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Sabato 15 aprile – ore 21.00
DON’T BLINK – ROBERT FRANK
Un film di Laura Israel
Con Robert Frank, June Leaf
durata 82 min. – Canada, USA, Francia 2015 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Emanuele Grilli, fotografo
Robert Frank è tra i più innovativi fotografi americani e il regista iconoclasta di “Pull My Daisy” e “Cocksucker Blues”; un difficile soggetto per un’intervista; ha sempre rifiutato ricchezza e celebrità; un artista la cui simpatie erano per chi ha sempre lottato, che provava diffidenza per chi era schiavo delle proprie regole. Il suo lavoro è emotivo e impulsivo.
La regista Laura Israel descrive Frank, emigrato negli Stati Uniti dalla Svizzera durante gli anni ’40, come un inquieto artista di ricerca spingendo oltre i confini del documentario, sperimentandone le forme narrative più tradizionali. Preparatevi per una cavalcata selvaggia e meravigliosa.
“Quella folle sensazione in America, quando il sole picchia forte sulle strade e ti arriva la musica di un jukebox o quella di un funerale che passa. È questo che ha catturato Robert Frank nelle formidabili foto scattate durante il lungo viaggio attraverso qualcosa come quarantotto stati su una vecchia macchina di seconda mano”, Jack Kerouac.
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Domenica 16 aprile – ore 18.00
BARAKA
Un film di Ron Fricke
Documentario, durata 96 min. – USA 1992
Dall’alba al tramonto, una giornata per viaggiare attraverso il mondo e gli uomini che lo abitano. Baraka racconta l’umanità attraverso immagini di qualità e classe straordinarie, accompagnate da un commento musicale non meno esaltante. Apparentemente privo di alcun filo conduttore, il film svela lentamente il suo intento: mostrare la disarmante bellezza intrinseca nella natura così come nell’uomo, quale essere vivente e quale essere sociale. La religione e il rapporto con la natura (due cose che coincidono, sotto certi punti di vista) sono le chiavi di volta nella comprensione dell’evoluzione spirituale delle varie compagini dell’umanità, anche nei momenti più cupi della sua Storia – l’Olocausto, la povertà delle favelas, la cementificazione selvaggia. Un’opera incantevole, emozionata ed emozionante. Come la vita stessa.
NOTE
ENTRATA CON TESSERA OV 2017 E SOTTOSCRIZIONE
GRAPH: LUIGIA STEFANUCCI
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RASSEGNA PARTE III
Venerdì 17 marzo – ore 21.00
MEMENTO
Un film di Christopher Nolan
Con Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Mark Boone Junior, Russ Fega
durata 114 min. – USA 2000 – v.o.sott.it.
“Tu non puoi sapere la verità. Tu crei la tua verità”
Presentazione a cura di Martina Paolucci, psicologa
Leonard Shelby indossa abiti molto costosi, guida una jaguar berlina, ma vive in un anonimo alberghetto pagando i conti con grossi rotoli di contanti. La sua unica preoccupazione è quella di rintracciare e punire l’uomo che ha violentato e ucciso sua moglie. L’impresa è resa difficile dal fatto che Leonard soffre di una rara malattia: una incurabile forma di perdita della memoria. Nonostante sia in grado di ricordare dettagli della propria vita prima di quel fatto, Leonard non ricorda invece niente di ciò che è accaduto quindici minuti prima. Per evitare questo inconveniente, Leonard ha pensato di tenere a mente quello che dice e quello che fa attraverso fotografie, cartelline, tabelle, tatuaggi e altre consuetudini che rimpiazzano la memoria e gli permettono di fissare spazio e tempo delle azioni.
Presentato alla 57ᵃ Mostra del Cinema di Venezia (2000) nella sezione “Cinema del Presente”. – Premio della critica e Premio speciale della giuria al Festival di Deauville 2000 (Francia). – La sceneggiatura è stata premiata al Sundance Film Festival 2000.
Leonard: Ti ho mai parlato del mio disturbo?
Teddy: Solo ogni volta che ci vediamo!
Leonard (Guy Pearce) e Teddy (Joe Pantoliano)
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Sabato 18 marzo – ore 21.00
MAPPLETHORPE – LOOK AT THE PICTURES
Un film di Fenton Bailey, Randy Barbato
Con Edward Mapplethorpe, Debbie Herry, Gloria von Thurn, Nancy Mapplethorpe, Sandy Daley
durata 108 min. – USA, Germania 2016 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Emanuele Grilli, fotografo
La storia della vita e dell’opera di Robert Mapplethorpe. Il film esplora l’interazione fra la sfera personale e professionale e rivela un artista controverso che ha trasformato la fotografia contemporanea in arte.
Il documentario, prodotto da HBO, costruisce una visione complessiva dell’esistenza dell’artista attraverso interviste ai suoi più stretti collaboratori, da Fran Lebowitz a Debbie Harry con la speciale partecipazione di Patti Smith.
“Su Robert è stato detto molto, e molto altro si dirà. I giovani faranno propria la sua andatura. Le giovani vestiranno di bianco e piangeranno i suoi riccioli. Verrà condannato e venerato. I suoi eccessi biasimati oppure romanzati. Alla fine, la verità potrà essere ritrovata soltanto nella sua opera, il corpo materiale dell’artista. Essa non svanirà. Gli uomini non possono giudicarla. Poiché l’arte canta a Dio, e a lui appartiene in ultima istanza”. Patti Smith
“Indagine sul fotografo che ha cambiato l’eros nell’immagine, facendo arte anche di se stesso”. – MyMovies
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Domenica 19 marzo – ore 18.00
I SOGNI SEGRETI DI WALTER MITTY
Un film di Ben Stiller
Con Ben Stiller, Kristen Wiig, Shirley MacLaine, Adam Scott, Kathryn Hahn
durata 114 min. – USA 2013 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Giuseppe Novelli, esperto di storia e tecnica della fotografia
Walter Mitty (Stiller) è un moderno sognatore, un comune editor fotografico di un magazine che compie regolarmente dei viaggi mentali lontano dalla sua noiosa esistenza, entrando in un mondo di fantasie caratterizzate da grande eroismo, appassionate relazioni amorose e costanti trionfi contro il pericolo. Ma quando Mitty e la sua collega, della quale è segretamente innamorato (Kristen Wiig), rischiano di perdere il lavoro, Walter è costretto a compiere l’inimmaginabile: passare veramente all’azione – partendo per un viaggio intorno al mondo più straordinario di quanto avrebbe potuto mai sognare.
Vedere il mondo, raggiungere mete pericolose, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi, questo è lo scopo della vita! Walter Mitty
Certe volte non scatto, se mi piace il momento, piace a me, a me soltanto, non amo avere la distrazione dell’obbiettivo, voglio solo restarci dentro. Sean O’Connell
NOTE
ENTRATA CON TESSERA OV 2017 E SOTTOSCRIZIONE
Graph: Luigia Stefanucci
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RASSEGNA – PARTE II
Venerdì 10 febbraio – ore 21.00
LA FINESTRA SUL CORTILE
Un film di Alfred Hitchcock
Con Raymond Burr, Thelma Ritter, Wendell Corey, James Stewart, Grace Kelly
durata 122 min. – USA 1954 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Attilio Faroppa Audrino, scrittore e fotografo
Fotoreporter costretto all’immobilità per una frattura alla gamba inganna il tempo spiando i vicini. Convinto di avere scoperto un assassino nella casa dirimpetto, riuscirà, con l’aiuto della fidanzata, a far luce su un delitto. E a rompersi l’altra gamba.
Tratto da un racconto di Cornell Woolrich e sceneggiato da J.M. Hayes (che per Hitchcock ha scritto anche “Caccia al ladro”, “La congiura degli innocenti” e “L’uomo che sapeva troppo”), è un classico (per alcuni “il” classico) di Hitchcock, uno dei suoi film più armoniosi e meglio costruiti, un capolavoro di economia e di ingegnosità che agisce come una pentola a pressione: nulla viene disperso in pezzi di bravura e in virtuosismi.
“È il film dell’indiscrezione, dell’intimità violata e sorpresa nel suo carattere più ignobile, della felicità impossibile, della biancheria sporca che si lava in cortile, della solitudine morale: una straordinaria sinfonia della vita quotidiana e dei sogni distrutti” (F. Truffaut).
Tre nomination agli Oscar: sceneggiatura, regia, fotografia di R. Burks.
“Magistrale thriller sull’ossessione del vedere e la potenza dello sguardo”. Edoardo Becattini, MyMovies
Niente avrebbe potuto impedirmi di girare questo film perché il mio amore per il cinema è più forte di qualsiasi morale.
A. Hitchcock
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Sabato 11 febbraio – ore 21.00
LIFE
Un film di Anton Corbijn
Con Robert Pattinson, Dane DeHaan, Joel Edgerton, Alessandra Mastronardi, Stella Schnabel
durata 111 min. – Canada, Germania, Australia 2015 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Emanuele Grilli, fotografo
Su incarico della rivista LIFE, il giovane fotografo Dennis Stock segue da vicino l’astro nascente James Dean, con l’obiettivo di realizzare un servizio che non sia la solita agiografia pubblicitaria. Jimmy però è caotico e umorale, e ha la tendenza a non prendere mai niente sul serio. Dennis è infastidito dal suo atteggiamento, ed è esasperato dal fatto che il giovane attore non si concentri sul lavoro e arrivi addirittura a non presentarsi agli appuntamenti. Un giorno, i due lasciano i ritmi frenetici di New York e iniziano un viaggio verso la fattoria dell’Indiana in cui Jimmy è cresciuto, per un ritorno alle radici. Dennis è convinto di stare semplicemente fotografando un giovane attore emergente: non sa di stare documentando gli ultimi momenti di intimità e di semplicità che il divo James Dean conoscerà prima di morire. Nel corso del viaggio da Hollywood all’Indiana, passando per New York, gradualmente tra i due giovani nasceranno un’amicizia inattesa e un affetto profondo.
“Opera metalinguistica che lascia una traccia indelebile afferrando la luce postuma del divo”. Marzia Gandolfi, MyMovies
La fotografia è un bel modo per dire, io c’ero tu c’eri…
Viviamo di speranza.
Si sente nell’aria, le cose cambiano!
Nella musica, nell’arte, ovunque! Jimmy è tutto questo
Dennis Stock
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Domenica 12 febbraio – ore 18.00
SMOKE
Un film di Wayne Wang, Paul Auster
Con Harvey Keitel, William Hurt, Forest Whitaker, Stockard Channing, Ashley Judd
durata 100 min. – USA 1995 – v.o.sott.it.
Hurt è uno scrittore che ha perso la giovane moglie, incinta, Keitel un tabaccaio di Brooklyn. Nella sua tabaccheria passa il mondo, per lo più poveracci. Mentre Hurt dà asilo a un giovane nero in cerca di un padre mai visto, Harvey affronta una drogata che forse è sua figlia. Nel frattempo si racconta: vicende nella vicenda, pure parole. Keitel ha riempito decine di album della stessa fotografia. Da oltre dieci anni, alle otto del mattino, nella stessa posizione, fotografa l’incrocio davanti al suo negozio, col caldo, col freddo, con tanta gente diversa. Casualmente viene inquadrata anche la moglie dello scrittore, che si commuove fino a piangere. Il “New York Times” commissiona a Hurt il racconto di Natale, è una grande occasione per lui, ma non ha l’ispirazione. È Harvey che lo aiuta, raccontandogli una storia straordinaria, di un certo natale di molti anni prima…
“Film straordinario, il migliore dell’anno insieme a Lisbon Story. Film di parole, dove per una volta vale più lo scrittore del regista. Non è un caso infatti che il film rechi la firma di entrambi. Paul Auster, lo scrittore, è uno dei grandi talenti emergenti nel panorama americano. Si dimostra che la qualità vera, l’intelligenza, il talento recitativo, valgono sempre, e moltissimo. Per lunghe sequenze i due protagonisti raccontano a macchina ferma sul primo piano. Gli ultimi cinque minuti, che visualizzano il racconto natalizio di Keitel, possono entrare nella leggenda del cinema. Un omaggio infine a Harvey Keitel, presente in tanti film decisivi del nostro tempo. La ragione c’è: è il migliore attore cinematografico del mondo”. MyMovies
1995 – Festival di Berlino: Orso d’argento, gran premio della giuria a Harvey Keitel e Wayne Wang
1996 – David di Donatello: Miglior attore straniero a Harvey Keitel
Se stai per morire, cosa è più importante, un buon libro o una buona fumata?
Paul (William Hurt) a Rashid (Harold Perrineau Jr.)
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Entrata con tessera OV 2017 e sottoscrizione
Graph: Luigia Stefanucci
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Rassegna – Parte I
Venerdì 13 gennaio – ore 21.00
BLOW-UP
Un film di Michelangelo Antonioni
Con David Hemmings, Sarah Miles, Vanessa Redgrave, Jane Birkin, Peter Bowles
durata 108 min. – Gran Bretagna, Italia 1966 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Attilio Faroppa Audrino, scrittore
Thomas, un fotografo annoiato del fascino sensuale delle modelle che passano nel suo studio e nella sua vita, per reazione si propone di realizzare un fotolibro che vuol essere uno studio della vita di Londra in tutta la sua realtà. Attratto dalla calma che vi regna, si sofferma in un parco dell’East End e qui riprende le effusioni sentimentali di un uomo e di un donna; quest’ultima se ne accorge e lo insegue fino a casa per chiedergli la consegna della pellicola: è così disperata da offrirsi a lui, pur di riaverla. Con un trucco Thomas sostituisce il negativo, quindi comincia a sviluppare e ad ingrandire le fotografie. Vengono in tal modo alla luce alcuni particolari, come la mano di un uomo che tiene una pistola ed una strana ombra sull’erba che potrebbe essere un cadavere.
Il film, insieme a La notte il più premiato di Antonioni, ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1967.
– La mia vita privata è già un tale pasticcio: sarebbe un disastro se…
– E allora? Un disastro è quello che ci vuole, per vedere chiaro nelle cose.
Vanessa Redgrave e Thomas
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Sabato 14 gennaio – ore 21.00
FUR: UN RITRATTO IMMAGINARIO DI DIANE ARBUS
Un film di Steven Shainberg
Con Nicole Kidman, Robert Downey Jr., Ty Burrell, Harris Yulin, Jane Alexander
durata 122 min. – USA 2006 – v.o.sott.it.
Presentazione a cura di Emanuele Grilli, fotografo
Prima del film visione di alcune foto di Diane Arbus
(New York, 14 marzo 1923 – Greenwich Village, 26 luglio 1971)
Diane Nemerov è la figlia di una ricca famiglia ebrea trapiantata a New York. Coniugata è Diane Arbus, moglie di Allan, un fotografo di moda, e mamma distratta di Grace e Sophie. Colta e sensibile, Diane è insofferente ai privilegi sociali, ai protocolli e ai conformismi che condizionano la sua vita e misurano le sue emozioni. Nell’appartamento sopra agli Arbus si stabilisce Lionel Sweeney, un uomo eccentrico affetto da ipertricosi e nascosto dietro una maschera. La relazione amicale e poi sentimentale con Lionel rivelerà a Diane un mondo straordinario e parallelo a quello della riconosciuta normalità. Solo allora Diane impugnerà la macchina fotografica per ritrarre (prevalentemente) le “meraviglie” della natura, i freaks impressionati nella pellicola di Tod Browning.
“Stai cercando di sedurmi, Diane?“ Lionel
Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate. Diane Arbus
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Domenica 15 gennaio – ore 18.00
FEMME FATALE
Un film di Brian De Palma
Con Antonio Banderas, Peter Coyote, Rebecca Romijn, Eriq Ebouaney, Rie Rasmussen
b/n durata 110 min. – USA 2002 – v.o.sott.it.
Un paparazzo interpretato da Banderas fotografa, durante il Festival di Cannes, una ragazza bellissima che sta cercando di mettere a segno un colpo clamoroso. La donna, la femme fatale (interpretata da Rebecca Romjin-Stamos), è immortalata sulla copertina del rotocalco. Alcuni gangster parigini la riconoscono come una persona, creduta morta, con cui hanno dei conti in sospeso. È arrivato il momento di regolarli. La bella donna inizia ad essere braccata e allora decide di coinvolgere nelle sue peripezie anche il fotografo che l’ha inguaiata.
Per il regista, Femme Fatale è un omaggio al noir classico francese, ma risente anche di certe atmosfere rarefatte di Blow-up di Michelangelo Antonioni.
Possibile che tu sia l’unico uomo qui dentro che non voglia scoparmi?
Rebecca Romijn
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