L’Italia dei misteri: complotti, depistaggi, strategia delle tensione, stragi di stato, incidenti, cosa nostra, poteri occulti…
“Gli uomini passano, le idee restano.” Giovanni Falcone
Nel manifesto di un piccolo film ormai introvabile del 1994, Strane storie di Sandro Baldoni, campeggia un’immagine tanto surreale quanto inquietante: quella di un enorme squalo che, come piombato dal cielo, ha la testa conficcata nella carcassa di un vagone dell’Italicus, il tristemente famoso “espresso” Roma-Monaco di Baviera devastato da una bomba il 4 agosto 1974. Per questa come per altre oscure vicende degli ultimi sessant’anni non sono mai stati trovati i responsabili.
Una strana storia dunque, al pari dei fatti relativi a Portella della Ginestra, piazza Fontana, Brescia, Ustica, Bologna o, ancora, ai tentati Golpe De Lorenzo e Borghese, ai “casi” Mattei, Moro, Ambrosoli e all’omicidio di Pier Paolo Pasolini fino alle stragi di mafia degli anni Novanta e al G8 di Genova.
Tutte quelle storie, insomma, che appartengono al contesto dei cosiddetti “misteri d’Italia”; nodi apparentemente inestricabili di un passato/presente che la rassegna intende, solo in piccolissima parte, ripercorrere proiettandone la rappresentazione e una possibile interpretazione nella cornice del grande schermo.
Ancora una volta si è voluto adottare uno sguardo ad ampio raggio, nel tentativo di gettare una pur minima luce nelle zone più buie della nostra “notte della repubblica”.
Amelia (TR)
Sala comunale F. Boccarini
P.zza Augusto Vera, 10
Venerdì 18 novembre – ore 21.00
ROMANZO DI UNA STRAGE
Un film di Marco Tullio Giordana
Con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Fabrizio Gifuni – durata 129 min. – Italia 2012
Dopo piazza Fontana l’Italia non sarebbe più stata quella di prima. Milano, 12 dicembre 1969. Alle 16h37 in piazza Fontana un’esplosione devasta la Banca Nazionale dell’Agricoltura, ancora piena di clienti. Muoiono diciassette persone e altre ottantotto rimangono gravemente ferite. Nello stesso momento, scoppiano a Roma altre tre bombe, un altro ordigno viene trovato inesploso a Milano. È evidente che si tratta di un piano eversivo. La Questura di Milano è convinta della pista anarchica, ci vorranno molti mesi prima che la verità venga a galla rivelando una cospirazione che lega ambienti neonazisti veneti a settori deviati dei servizi segreti. La strage di Piazza Fontana inaugura la lunga stagione di attentati e violenze degli anni di piombo.
“Ci voleva Marco Tullio Giordana per portare al cinema una delle pagine più buie della nostra storia. Secondo la migliore tradizione del cinema d’impegno civile, Giordana confeziona un film coinvolgente e importante, dove il rigore dei fatti non cede mai alla retorica della finzione. Se un film non può – purtroppo – raddrizzare i torti o cambiare la storia, può comunque aiutarci a comprendere quello che siamo diventati”. (Daniela Catelli)
“Io non ho paura della verità!” (moglie di Pinelli)
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Sabato 19 novembre – ore 20.30
Presentazione del libro
ALDO MORO E GLI AMERICANI
di Andrea Ambrogetti
Ed. Studium 2016
Insieme all’Autore interverrà Attilio Faroppa Audrino, scrittore
Cosa sarebbe accaduto se il 20 giugno 1976 il Partito comunista italiano avesse vinto le elezioni? Come si sarebbero comportati gli Stati Uniti d’America e gli altri alleati occidentali? Le fonti ora disponibili aprono qualche squarcio sulle preoccupazioni – a tratti frenetiche – vissute a Washington e nelle principali capitali europee ma offrono anche qualche spunto di riflessione più ampio sui margini di manovra entro i quali l’Italia poteva agire nel contesto della guerra fredda e sulla visione di lungo respiro che muoveva personalità come Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Senza confinarsi nelle categorie di interferenza o di sovranità limitata sembra oggi possibile approfondire con quali modalità la versione rigida e bipolare della contrapposizione in due blocchi ha ostacolato il superamento della “democrazia incompiuta” in Italia.
A seguire proiezione di
TODO MODO
Un film di Elio Petri
Con Gian Maria Volonté, Franco Citti, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni, Mariangela Melato – durata 130 min. – Italia 1976 – Edizione restaurata
Mentre infuria un’epidemia, un centinaio di notabili della Dc si riunisce in un convento-albergo, ufficialmente per un corso di esercizi spirituali, ma in realtà per una nuova spartizione del potere.
Dal romanzo (1974) di Leonardo Sciascia, giallo politico ma anche apologo metafisico.
Forzai le mani di Sciascia anche nel tono del film (…), e mi sembrò così, non soltanto di seguire un’indicazione di Sciascia (…), ma di evocare quel clima di farsa nerissima che si respirava e si continua tuttora a respirare in Italia. (Elio Petri, 1979)
Todo modo è un film pasoliniano, nel senso che il processo che Pasolini voleva e non poté intentare alla classe dirigente democristiana oggi è Petri a farlo. Ed è un processo che suona come un’esecuzione… Non esiste una Democrazia Cristiana migliore che si distingua da quella peggiore, un Moro che si distingua in meglio rispetto a un Fanfani. Esiste una sola Democrazia Cristiana con la quale il popolo italiano deve decidersi a fare definitivamente e radicalmente i conti. Leonardo Sciascia
Andreotti, Fanfani, Rumor, e almeno una dozzina di altri potenti democristiani, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati e quivi accusati di una quantità sterminata di reati… Pier Paolo Pasolini
“Todo modo para buscar la voluntad divina”
(“Ogni mezzo per cercare la volontà divina”: Aldo Moro interpretato da Gian Maria Volontè, citando Ignazio di Loyola)
Io sono un prete cattolico, molto cattivo. Ti dirò di più: il trionfo della chiesa nei secoli è dovuto ai preti cattivi. La loro malvagità serve a confermare ed esaltare la santità! Don Gaetano (Marcello Mastroianni) al Presidente (Gian Maria Volontè) durante la prima cena dell’incontro spirituale
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Domenica 20 novembre – ore 18.00
LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE
Un film di Pif
Con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé
durata 90 min. – Italia 2013
Crescere e amare nella Palermo della mafia. Un racconto lungo vent’anni attraverso gli occhi di un bambino, Arturo, che diventa grande in una città affascinante e terribile, ma dove c’è ancora spazio per la passione e il sorriso. La mafia uccide solo d’estate è, infatti, una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari e che vede come una principessa. Sullo sfondo di questa tenera e divertente storia, scorrono e si susseguono gli episodi di cronaca accaduti in Sicilia tra gli anni ‘70 e ‘90.
Andreotti dice che l’emergenza criminalità è in Campania e in Calabria. Generale, ha sbagliato regione? (Arturo al Gen. Dalla Chiesa)
– Ma la mafia ucciderà anche noi?
– Tranquillo, ora siamo d’inverno… la mafia uccide solo d’estate.
(Il padre al piccolo Arturo, prima di andare a dormire)
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NOTE