Mondi primordiali, diavoli in bottiglia, nani e carrozzoni: oltre lo specchio
Amelia (TR)
Sala Flavio Boccarini – P.zza Augusto Vera, 10
Venerdì 19 dicembre – ore 21.00
Faust
Un film di Aleksandr Sokurov
Con Johannes Zeiler, Anton Adasinsky, Isolda Dychauk, Georg Friedrich, Hanna Schygulla
durata 134 min. – Russia 2010 – v.o. sott. ITA
Faust è un pensatore, un veicolo di idee, un trasmettitore di parole, un cospiratore, un sognatore. Un uomo anonimo guidato da istinti semplici: fame, avidità, lussuria. Una creatura infelice, perseguitata che lancia una sfida al Faust di Goethe. Perché rimanere nel presente se si può andare oltre?
Visivamente grandioso, il Faust di Sokurov è attraversato da un’atmosfera mortifera dalla primissima all’ultima inquadratura. Il suo dottore è una creatura infelice, non affamato di sola conoscenza ma soprattutto di cibo, di sonno, di denaro e di contatto amoroso: bisogni fisiologici e materiali che collocano inequivocabilmente l’inferno su questa terra (non c’è traccia del prologo celeste e il conto degli individui in fila per firmare il patto è in continua espansione e riproduzione). Il paradosso tragico della vita espresso nell’opera è che l’uomo può giungere al divino solo con l’intervento del demonio: per questo quando Wagner chiede al dottor Faust dove si trovi l’anima, il medico -pur avendo indagato le viscere e ogni organo umano- deve ammettere che non l’ha trovata. Il suo potere è umano e dunque limitato.
Leone d’oro 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia
“Ci ha detto ogni cosa del corpo, e neanche una parola dell’anima”
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Sabato 20 dicembre – ore 21.00
Keawe
Un film di Valerio Binasco
Italia, 2004
Saranno presenti:
il regista Valerio Binasco, il compositore Arturo Annecchino, l’attore Franco Ravera
KEAWE è il primo film di Valerio Binasco, attore e regista teatrale molto conosciuto e affermato in Italia.
Il film, interpretato da Monica Samassa e Franco Ravera, si basa sul racconto “Il diavolo nella bottiglia” di Robert Louis Stevenson (l’autore dell’Isola del tesoro), trasportandolo nell’Italia di oggi.
«Lo strano nome del titolo è quello del protagonista della storia, da me ambientata nei quartieri periferici di Genova – spiega il regista – Un nome colorato, fantastico, che evoca scenari esotici, come quelli amati dall’ autore. Nella novella, si narrano le peripezie di una bottiglia magica, che contiene il diavolo e che è capace di donare ogni bene, ogni fortuna del mondo a chi l’ abbia acquistata e la possiede. Ma tutte le volte che la bottiglia passa di mano, ne diminuisce il prezzo, fino al momento in cui non costerà più nulla: non sarà più possibile venderla, né comprarla».
Qual è la metafora? «È la metafora del “desiderio” visto come “dannazione”: man mano che la dannazione cala di prezzo, il diavolo è costretto ad andare a tentare le persone più povere e marginali della società… una specie di Faust alla rovescia. Nel film, dunque, è rappresentato un mondo di emarginati, brava e buona gente che fa mettere in dubbio l’ esistenza stessa del diavolo. E la riflessione finale – aggiunge Binasco – è che forse la dannazione esiste solo nella nostra mente e che sta a noi farla uscir fuori oppure no».
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Domenica 21 dicembre – ore 18.00
Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo
Un film di Terry Gilliam
Con Heath Ledger, Johnny Depp, Colin Farrell, Jude Law, Christopher Plummer
durata 122 min. – Francia, Canada 2009 – v.o. sott. ITA
Il dottor Parnassus gira per le strade con il suo carrozzone dalle qualità particolari. In compagnia di un giovane, una fanciulla (sua figlia Valentina) e un nano mette in scena ovunque uno spettacolo che ha al suo centro uno specchio. Chi lo oltrepassa si trova in un mondo in cui può realizzare i suoi desideri più fantasiosi. Parnassus è immortale ma ha conquistato questa dote grazie a una scommessa vinta con il Diavolo che ha assunto le sembianze del perfido Mr. Nick. Sono trascorsi i secoli e, nel momento in cui ha trovato il vero amore, il Dottore ha stipulato un nuovo patto con Mr. Nick il quale vuole che Valentina sia sua al compimento del sedicesimo anno di età. La data è ormai prossima.
Terry Gilliam è indubbiamente uno di quei pochi registi che fanno del cinema la vera arte dell’immaginario.
La morte improvvisa di Heath Ledger ha portato a una revisione profonda della sceneggiatura, che ha prodotto l’affidamento del suo personaggio anche a Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law, che hanno devoluto il compenso alla figlia dell’attore.
Gilliam ha saputo fare, come si dice, di necessità virtù riuscendo a realizzare un omaggio davvero particolare all’attore scomparso. Perché questo suo film è un inno alla vita e all’immaginario che debbono poter vincere nonostante tutto e, spesso, anche nonostante i lati oscuri delle fantasie che ci pervadono.
“Un inno alla vita e all’immaginazione, alla luce e al buio, in onore di Heath Ledger”
Note
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