vita e cinema, identità e realtà
Consueto fine settimana all’insegna del grande cinema, quello organizzato dall’ass. Oltre il Visibile ad Amelia (TR) c/o la Sala Flavio Boccarini (P.zza Augusto Vera, 10).
La Rassegna si intitola Dimensioni nel tempo e prevede una selezione di film spiazzanti e provocatori, che disorientano e (ci) spingono a mettere in discussione, film che ci parlano della vita e del cinema, dell’identità e del concetto stesso di realtà. Ecco il programma dettagliato.
Venerdì 10 gennaio
Festa del tesseramento 2014
a partire dalle 19.30: Cine-Cena (entrata a offerta libera)
ore 21.00 proiezione di
Holy Motors
un film di Leos Carax
Con Denis Lavant, Edith Scob, Eva Mendes, Kylie Minogue, Elise Lhomeau – Francia, Germania 2012
Si tratta di un capolavoro, un noir fantasy senza eguali, che segna il ritorno dopo ben 13 anni di astinenza dell’enfant prodige del cinema Leos Carax, con un film dalla grandeur visionaria che lascia senza fiato, per la bellezza, per il coraggio, per la perfezione di una regia dal tocco quasi divino.
Dall’alba alla notte, alcune ore della vita di Mr. Oscar, un essere che viaggia passando da una vita all’altra. Grande imprenditore, assassino, mendicante, creatura mostruosa, padre di famiglia… Oscar sembra interpretare dei ruoli, immergendosi completamente in ognuno di loro – ma dove sono le cineprese?
È solo, accompagnato unicamente da Céline, una donna alta e bionda alla guida della gigantesca macchina che lo trasporta attraverso Parigi e i dintorni.
Ma dove sono la sua casa, la sua famiglia, il suo riposo?
Siamo dentro una realtà che, in Holy Motors, pare non esistere, sempre negata dall’incessante interpretazione di un ruolo da parte di Oscar, che anche sé stesso incontra altri ruoli: a tal punto che la negazione cambia di segno.
La realtà esiste perché tutta la realtà è rappresentazione. L’identità è una maschera (l’unico personaggio che nel film pare sé stesso, l’autista Celine, terminato il lavoro ne indossa una senza tratti somatici) così come lo sono i ruoli che, ripetutamente, interpretiamo.
E allora l’interpretazione è ogni volta una letterale (re)incarnazione, una resurrezione. La vita è un teatro, un palcoscenico, uno schermo cinematografico dove siamo incessantemente costretti a recitare, come scimmie ammaestrate.
Proprio come Leos Carax esplicitamente suggerisce in un finale che è uno sberleffo spiazzante, folle, inquietante. Che fa ridere amaro. Perché, come Monsieur Oscar, il senso di chi siamo davvero vorremmo conservarlo. O ritrovarlo.
“Che cosa la spinge a continuare, Oscar?” “Continuo, come ho iniziato. Per la bellezza del gesto.” “La bellezza? La bellezza si dice si trovi nell’occhio, nell’occhio di chi guarda.” “E se nessuno guarda più?”
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Sabato 11 gennaio – ore 16.00
proiezione di un film quasi sconosciuto in Italia:
I maestri del tempo
un film di animazione di René Laloux
Francia, Svizzera, Germania, Ungheria 1981
Il piccolo Piel è rimasto orfano in seguito a un incidente sul pianeta Perdide. Il padre, prima di morire, gli ha affidato un ricevitore radio che chiama Mike e con cui può dialogare con l’equipaggio di un’astronave che cambia rotta per andare a salvarlo e il cui comandante è Jaffar. Dopo varie avventure e pericoli, l’equipaggio incontrerà dei colonizzatori chiamati “maestri del tempo”.
Capolavoro del cinema d’animazione che Laloux ha tratto ancora una volta da Stefan Wul (L’Orphelin de Perdide) dopo Il pianeta selvaggio, ma avvalendosi del disegnatore Moebius (Jean Giraud).
Premio per il miglior film per bambini alla Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico di Roma (1982).
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Domenica 12 gennaio – ore 18.00
In Time
Un film di Andrew Niccol
Con Justin Timberlake, Amanda Seyfried, Cillian Murphy, Vincent Kartheiser, Olivia Wilde – USA 2011
In Time si svolge in un futuro non troppo lontano in cui il gene dell’invecchiamento è stato isolato e sconfitto.
Per evitare la sovrappopolazione, il tempo è diventato la moneta con cui la gente paga per acquistare beni di prima necessità o di lusso. I ricchi possono vivere per sempre, tutti gli altri cercano di negoziare per la loro immortalità.
Un giovane povero (Will) entra in possesso di una vera fortuna, ma è troppo tardi per salvare sua madre dalla morte. Finisce con il ritrovarsi in fuga, braccato da un gruppo di poliziotti conosciuti con il nome di guardiani del tempo.
Niccol aggiorna il suo cinema alla crisi economica e alle logiche stringenti che si sono affermate nel mondo contemporaneo, focalizzando la sua attenzione sulle speculazioni e sul ridimensionamento del singolo davanti agli organismi di potere sempre più estesi e transnazionali.
La teoria del film, come la sua materia, è manifestazione dell’umanesimo che resiste al culto del capitale e dell’accumulo ‘temporale’, misurando la disuguaglianza sociale.
Il regista scrive, dirige e produce per questo un ribelle che insorge per rivendicare il valore dell’autodeterminazione politica degli individui e per manifestare il bene come forza materiale, fisica, determinante la vita, determinante per la vita. Will è l’imprevisto che non si può impedire, è una corsa contro il tempo (ma per il tempo) che sfugge al controllo e ai controllori, è la peripezia dell’abbraccio, è un corpo abbracciato e da abbracciare per sentire finalmente il mondo nella propria carne.
“Non mi interessano le ore della giornata, ma che non mi sfugga il tempo dalle mani…”
Tutti i film saranno proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano
Entrata con tessera e sottoscrizione